Cucinaremale, la community che al confronto ti fa sentire uno chef

Cucinaremale, la community che al confronto ti fa sentire uno chef

Ultimamente è capitato a tutti di stare di più ai fornelli. Ma con quali risultati? Spesso non buoni. Eppure c’è un modo per risollevare il morale e sentirci dei piccoli chef. Basta fare il confronto con i pasticci culinari degli iscritti alla community Facebook Cucinaremale. Un gruppo nato nel 2014 da un’idea di Federico Briano, che il mese scorso ha raggiunto i 500.000 iscritti e già si avvicina ai 600mila.

La community Facebook Cucinaremale conta quasi 600mila iscritti

Più di mille foto al giorno

Avevo già sentito parlare di questa divertente realtà, ma solo da poco mi sono iscritta al gruppo e da quel momento le mie torte ammappazzate non mi fanno più paura. Anzi, al confronto sembrano quasi accettabili. Le foto che vengono pubblicate (ne arrivano più di mille al giorno che vengono selezionate dagli amministratori) hanno il potere di farti scoppiare a ridere e rincuorarti allo stesso tempo.

Cucinaremale è la controcultura rivoluzionaria nell’era dello show cooking

La cosa buffa è che in un periodo storico come quello che stiamo vivendo, in cui la buona cucina la fa da padrone sui social, in tv, nei reality, una community come Cucinaremale rappresenta una controcultura rivoluzionaria che aiuta a prendersi meno sul serio e quindi ad accettare di non essere perfetti, non solo ai fornelli…

Sia chiaro, io adoro vedere le video ricette di Benedetta o di Casa Pappagallo. Mi piaceva tanto anche vedere mia nonna cucinare e sfornare quelle prelibatezze, ma oggi, soprattutto oggi, abbiamo bisogno di vedere i disastri degli altri per sentirci meno disastrati noi.

Perchè cuciniamo male?

Che poi, molte oscenità culinarie sono il frutto del poco tempo che si ha a disposizione per cucinare o della pigrizia che rende inconcepibile oggi pesare di preparare un impasto 24 ore prima di consumarlo. Al massimo riusciamo a mettere a mollo i ceci la sera prima, ma alla fine non verranno mai come quelli in barattolo, quindi ci chiediamo a cosa serva impegnarsi a cucinare bene se poi così tanto bene non esce?

Tanto vale continuare a cucinare come sappiamo fare e se quella lasagna viene fuori dal forno che somiglia a un lastricato di marmo possiamo sempre scattare una foto e unirci al gruppo dei disastri di Cucinaremale regalando un sorriso ai nostri compagni di sventure.

I disastri più divertenti

Nella community se ne trovano davvero tante di cose cucinate male. Tra quelle più divertenti ci sono la torta di benvenuto incomprensibile di Sark Jim Cutti (nella foto a destra), i pancake rinsecchiti di Elena Donà (nella foto al centro), la ciambella salata disco volante di Diana Urda (nella foto a sinistra), il dolce al pistacchio del fratello di Alessia Bruno che sembra erba (in basso a destra) e i rustici al pomodoro di Francesca Lauretta che si è fatta aiutare dalla figlia a fare quelli alla Nutella… (in basso a sinistra). Ma anche tutti i vari tentativi falliti di preparare il sushi o il tiramisù; i cornetti a forma di pollo, le meringhe liquide e gli impasti per ravioli cinesi che si trasformano in fluidi non newtoniani. Insomma, io vi consiglio di iscrivervi perchè vi torna il buonumore.

Trasformare l’imperfezione in talento comico

Ecco, tutto questo cumulo di macerie culinarie (che comunque non vengono mai buttate) ha contribuito a rallegrare le ultime settimane. Cucinaremale è una realtà che avvicina le persone e dà luce alla loro imperfezione, trasformandola in talento comico. Prima o poi impareremo a cucinare o forse no, non è questo il punto. Ciò che conta è continuare a ridere dei propri errori in cucina come altrove. E soprattutto non smettere di provare, perchè se l’ottimisto è il sale della vita, in cucina ci sta bene.

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Martina Vassallo

Una passione, quella per la Comunicazione, e tanti strumenti diversi per attuarla. Dal giornalismo alla fotografia, passando per uffici stampa, videomaking e scrittura. Dopo la Laurea, la tessera da Pubblicista e gli anni da cronista, ho girato cortometraggi, spot e documentari. Per non farmi mancare niente, ho anche aperto un'attività nel wedding. In questo blog uso le mie esperienze per parlare di vita, sentimenti e ricerca interiore. Riflessiva, sì. Ma sempre con un pizzico di allegria, perchè per affrontare le profondità è meglio viaggiare leggeri.

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